Con un pò di ritardo è partita stamattina la prima Panel Discussion della quarta edizione del Festival Internazionale del Giornalismo a Perugia. Alle 10,30 circa Giulio Anselmi, presidente dell'ANSA, ha aperto "Le sfide del cambiamento: quale futuro per i media, il lavoro, il welfare di settore". Protagonista la carta stampata, sinonimo per Anselmi di una risorsa fondamentale ed indiscussa fra due fuochi: gli editori, fortemente attratti dalla multimedialità ma spesso senza un'idea pratica, e i giornalisti, a strenua (e, a volte, superata) difesa di posizioni e strutture già esistenti ma non per questo efficaci.
La crisi c'è, davvero: Anselmi parla del 22 per cento di crollo della pubblicità in uno scenario dove l'innovazione tecnologica è sia fattore scatenante che parziale rimedio alla crisi stessa.
Due sono i punti fermi, condivisi da tutti i partecipanti: autorevolezza e credibilità del giornalismo.
A questo punto, però, qual'è e quale dovrebbe essere il ruolo delle forze politiche e delle istituzioni? Come gestire la crisi mantenendo l'autonomia dell'informazione? Il nodo sta proprio nella corretta gestione del supporto da parte dello stato, che, secondo
Andrea Camporese, presidente INPGI, non può essere chiesto in toto, bensì deve essere distribuito in modo efficace e non episodico.
A tale proposito, Carlo Malinconico, presidente FIEG, precisa che proprio domani, 22 aprile, sottoporrà emblematicamente e non solo alla Camera il rapporto della stampa nell'ultimo triennio; la pluralità, in ambito di quella che è stata invocata come "dieta mediatica", non può essere garantita laddove, recita il rapporto, la fascia di popolazione compresa tra i 25 e i 32 anni non ha praticamente contatto con la carta stampata. Ed è proprio all'interno della stampa che non si è compiuta la grande rivoluzione tecnologica degli ultimi dieci anni, ha concluso Camporese, settore, quello della carta stampata, dove fondamentale è il contratto, problematico non di per sé, ma nella sua evoluzione.
La discussion è terminata con la necessità di concentrarsi sul sostegno al lavoro non dipendente e sull'importanza della condivisione delle responsabilità per le future strategie dell'informazione.
Lucia Settequattrini
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