I media deformano il reale e la verità scompare
A prendere per buoni i tg e giornali,l’impressione è quella di un paese dominato dal dramma.
Crisi economica,violenza,povertà,collusioni con la mafia,sexgate risultano come spade di damocle sull’
emotività degli italiani più che in passato e i media sembrano agire come una gigantesca lente che
deforma il reale e lo carica di ansie.
La verità è che siamo al doping dell’informazione.
Al punto che la percezione della crisi da parte del pubblico si fonda stabilmente sui racconti del male
più che sulle prove dell’esperienza quotidiana.
E’ il primo passo della paura e del ripiegamento nel privato.
E qui s’impone una domanda per i media italiani: la drammatizzazione dello scenario sociale e,in particolare il ricorso all’alibi degli stranieri,
è colpa dei fatti o della loro rappresentazione?
Ma agire costantemente sull’onda dell’emotività e dell’emergenza espone a qualche rischio:l’infiammazione comunicativa può trasformarsi in un boomerang,che apre le porte alla desensibilizzazione e alla passività
psicologica dei cittadini con il risultato di lasciare sul terreno una società più disincantata,ma anche più cinica.
Vi ricordo in merito l’appuntamento alle ore 15.00 presso l’hotel Brufani mercoledi 21 aprile la panel discussion “VEDO E NON VEDO?SPOSTARE IL LIMITE PIU’ IN LA’”
Quando è corretto mostrare fotografie o filmati,che riportano si una realtà,ma possono essere anche molto duri?Esiste e qual è la giusta distanza tra giornalismo e realtà?
Parteciperanno alla discussione Gianfranco Botta e Silvio Giulietti del Tg3,Lorenzo Del Boca Presidente dell’ordine dei giornalisti,Antonio Polito direttore del Riformista,Pier Paolo Cito fotografo Associated Press ed infine Roberto Chinzari.
Stefania Vietri
martedì 20 aprile 2010
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