Mancano ormai poche ore all'inizio della IV edizione del Festival Internazionale di Giornalismo, che si aprirà ufficialmente il 21 aprile terminando il 25. Ma già domani sono previste delle iniziative come anteprima: fra queste, significativamente, una andrà a ricordare la straordinaria opera di Peppino Impastato, il giovane giornalista ucciso dalla mafia nel 1978. Alle ore 15 verrà piantato simbolicamente nei giardini del Pincetto un albero d'ulivo in onore suo e di tutti i giornalisti uccisi dalla mafia, per rimediare a quel vulnus di civiltà inferto a Bergamo nel settembre 2009, dove la stessa pianta dedicata a Impastato fu segata da ignoti, in seguito alle polemiche scatenatesi per il gesto del sindaco di Ponteranica che aveva fatto togliere dalla biblioteca comunale la targa in sua memoria.
Un'iniziativa che dovrebbe essere particolarmente cara a noi amanti della radio: un uomo che con la sua radio libera “radio aut” lottava contro l'oppressione di un potere illegale che sembrava invincibile. Si riparte insieme con i miei colleghi “radiofonici in erba” da un portale internet, a commentare un festival del giornalismo che quest'anno più di altri si deve confrontare con i nuovi media; si riparte dal premio Pulitzer assegnato a un giornale on line e per giunta non profit, Pro Publica di Paul Steiger, anch'egli presente qui a Perugia. Tutto questo sembra davvero ammonirci che gli spazi per la libertà di espressione, come lo stesso Impastato ci ha insegnato - con mezzi ancora più difficili da praticare - ci sono: sta a noi con un po' di volontà farne buon uso. La libertà non si reclama, ma si esercita. Buon festival a tutti!
Patrizia Cantelmo
lunedì 19 aprile 2010
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