Matteo Pascotto nasce a Portogruaro in una casa in cui c’è sempre stata musica. Tutto è cominciato con una chitarra, una Eko primi anni ’70, la regalò la madre al padre sperando che imparasse a suonarla; lui non lo fece ma lo fece Matteo. Primo premio al Concorso Nazionale “Scrivere in musica” CEM di Pordenone con il brano “Le mie mani” uno dei singoli dell’album d’esordio “Ora puoi uscire”, il 22 Giugno 2017 pubblica 8 COSE il suo nuovo elegantissimo album.
Abbiamo scambiato 4 chiacchiere con Matteo per conoscere meglio lui e la sua musica.
Ciao Matteo e benvenuto! Sei qui per presentare il tuo ultimo album “8 COSE”. Com'è nato?
Ciao
e grazie di avermi invitato. Ne parlo molto volentieri! “8
Cose” è nato nel mio “studio domestico”, in solitaria, tra
agosto 2015 e gennaio 2017. C’è un video sul mio canale youtube
che lo documenta, si intitola “Verso il nuovo album No.2”. Due
anni tra carta e penna ed, esperimenti sui suoni delle chitarre ed i
riff per i nuovi brani. Non è tanto difficile immaginare che
praticamente ho vissuto in studio, a volte restavo a dormire nel
divano anche! Sono un chitarrista che canta, mi piace cantare, da
sempre. Sentire
il suono che tu produci ed esce da dentro di te è sempre stata per
me una cosa magica. Scrivo musica pop ma il sogno è quello di
poterla fare con la sensibilità del blues e del jazz. Adoro il suono
della chitarra e le sonorità che si possono ottenere mischiando
suoni minimali con una buona dose di "groove". Avevo questa
idea in testa quando pensavo a “8 Cose”; spero di esserci
riuscito!
Che
differenze ci sono col tuo primo album del 2011 “Ora puoi uscire”?
Io
sono molto autocritico, forse a volte troppo, non so. Però
secondo me, la differenza più grande tra il primo ed il secondo
album è sicuramente la mia consapevolezza. Ho
fatto tanti sbagli agli inizi, uno in particolare, di aver mollato
tutto. Difficile ripartire poi. Tutti
questi sbagli li ho pagati sulla mia pelle ma mi sono serviti a
maturare. Dentro “Ora puoi uscire” c’era tanto istinto e
musicalità ma anche tanta insicurezza, ero agli inizi, da solo. Mi
sentivo come quando sai che vorresti correre forte ma sei consapevole
che la “macchina” non l’hai ancora guidata abbastanza, non la
conosci bene e quindi sei frenato dalla tua paura. Era come se mi
tenessi da solo il freno a mano tirato per la paura di non sapere se
ero in grado o meno di correre. Ora ho fatto molta strada e mi sento
molto sicuro...un giorno guiderò una Ferrari ne sono certo! Piaciuta
la metafora?? ahahah penso renda bene l’idea!
8
Cose ha dei testi più consapevoli, più vissuti. C’è più
chiarezza interiore in me, c’è tanto lavoro su me stesso. Credo si
senta la differenza. Comunque, per essere il primo disco, “Ora puoi
uscire” rimane un buon disco secondo me; ho sentito di peggio!
Quali
sono i tuoi artisti di riferimento?
Ascolto
John Mayer, penso da quando ancora nessuno lo conosceva in Italia.
Molti notano nella mia musica delle similitudini con Mayer. Il fatto
è che secondo me incarna quel mondo musicale, semplice, immediato ed
efficace ma suonato con il feeling del blues e del jazz. E’ pop
music ma ha un qualcosa di non-pop. Io cerco questo dalla mia musica.
Sembra un paradosso però, perchè quel tipo di musica in Italia non
va proprio ed io voglio fare quel tipo di musica scrivendo in
italiano; un masochista praticamente! In
generale ascolto tanta musica d’oltreoceano, tutto ciò che ha a
che fare con il soul, funk, blues ed il jazz e con i chitarristi.
Ultimamente sono in fissa con Emily King, Rayland Baxter, Jacob
Collier e i Lord Huron. Di
Italiano i miei riferimenti grossi sono in particolare Pino Daniele,
e in maniera fondamentale Nicolò Fabi; ho consumato La cura del
tempo e intendo proprio consumato!
Seguirà
un tour promozionale?
Quest’estate,
appena uscito l’album, ho suonato molto. Ho avuto anche l’onore
di aprire ad Antonella Ruggero, al Sun&Sound
Festival...bellissima esperienza. Ora, al momento sono fermo, sto
riorganizzandomi e preparando nuovi concerti. Presto vi svelerò
tutto sulle mie pagine. Vi invito a seguirmi! Anche nel mio canale
youtube dove carico spesso dei video live.
Farai
un altro disco?
Assolutamente
si! Non
vedo l’ora di rimettermi a scrivere nuove canzoni. Ho già
abbozzato delle idee qua e là, tra pezzi di carta e cose scritte al
volo sulle note del telefono. Scrivere
per me è diventata ormai una necessità quindi spero presto di avere
materiale per mettermi al lavoro ad un nuovo disco e di crescere
ancora, come autore, ma anche come chitarrista e come arrangiatore.
E’
il lavoro più bello del mondo, l’artista...
Vi
aspetto nelle mie pagine social.
A
presto!
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